Covid Art Museum: il primo museo d’arte su Instagram

Covid Art Museum: il primo museo d'arte su Instagram

Un museo con opere nate durante la quarantena COVID-19 ha dato vita al primo museo d’arte: il Covid Art Museum. L’idea originale è nata da tre pubblicisti di Barcellona che hanno aperto un account Instagram per mostrare le opere create durante la quarantena.

Le opere in quarantena utilizzano molti elementi come maschere, rotoli di carta igienica e altri elementi tipici della reclusione. In questo museo si possono ammirare diverse idee, tra cui la sorridente Monna Lisa che abbraccia una manciata di pergamene. Che dire della creazione di Adamo di dita divine che quasi si toccano, ma con un sapone per le mani nel mezzo. In questi tempi c’è molta creatività e innovazione senza poter uscire.

Il Covid Art Museum: una versione confinata della realtà

Sulle pareti virtuali del museo sono appese tutte le opere nate nel bel mezzo della quarantena e di ciò che il mondo sta vivendo ora. Ciò che accomuna le opere è che in esse ci rispecchiamo tutti, l’umanità in un’unica espressione.

I creatori del museo virtuale Covid Art Museum, qualche settimana fa, sono sorpresi di vedere la grande accettazione e tutte le manifestazioni artistiche che emergono. Infatti, i tre pubblicisti che hanno avuto l’idea lavorano in videochiamata e ricevono tra i 20 e i 50 lavori nell’arco della giornata.

Ricevono opere da tutto il mondo, dall’Egitto, dall’Australia, dagli Stati Uniti attraverso l’account Instagram (@CovidArtMuseum); l’hastag #covidartmuseum e l’e-mail covidartmuseum@gmail.com.

In questo modo hanno già raccolto centinaia di video, dipinti, foto, disegni e varie espressioni artistiche che rimarranno come testimonianza storica di questi momenti di pandemia.

Forme d’arte

Le espressioni sono tante e diverse: per esempio, c’è chi disegna sulla carta igienica, chi sui vetri delle finestre. Altri fanno ritratti con i droni, abbracci avvolti nella plastica, nature morte, persone con la pelle del colore del divano, mappe in stile percorso della metropolitana che indicano le fermate: cucina, bagno, computer e stazione finale, il balcone.

Il contenuto delle opere è un riflesso dello stato d’animo. Alcuni lo affrontano in modo positivo, altri con dramma, altri ancora con umorismo, amore o addirittura dolore. Ma assolutamente ovunque nel mondo, riflettono che viviamo tutti la stessa circostanza, la stessa situazione, lo stesso nemico. Ecco perché il progetto funziona così bene.

Ci si aspettano molte cose dal museo, che può essere un archivio storico, una registrazione di ciò che l’umanità sta vivendo in questo momento. I creatori dicono anche che alla fine potrebbe diventare una mostra fisica visitabile da tutti. L’importante è che sia un mezzo di espressione di ciò che proviamo come esseri umani in un momento così cruciale.