Il Museo delle Cere di Barcellona non si è ripreso dalla pandemia

Il Museo delle Cere di Barcellona non si è ripreso dalla pandemia

Il Museo delle Cere di Barcellona sta attraversando un momento difficile a causa del crollo dell’81% delle vendite durante la pandemia. Questa situazione ha generato un buco finanziario di circa 70.000 euro.

Il museo non è sfuggito ai gravi effetti della pandemia su cinema, musei, teatri e soprattutto su siti come il Museo delle Cere, sostenuti dalle visite dei turisti.

A seguito della chiusura delle frontiere e del calo del turismo, oltre che della reclusione, il Museo ha visto crollare le sue vendite.

Per coprire questo deficit e rimanere in vita, il Museo ha fatto ricorso a prestiti a breve termine.

Le meraviglie del Museo delle Cere di Barcellona

Si trova alla fine della Rambla, all’interno di un palazzo del XIX secolo.

Fu fondato dall’architetto e scenografo Enrique Alarcón, che scelse questo edificio perché trasmetteva mistero e fascino.

Le sue installazioni ospitano più di 120 figure, tra cui personaggi classici come Picasso e Don Chisciotte, ma anche personalità contemporanee come Greta Thunberg, Billie Eilish, Snowflake, tra gli altri.

Dispone inoltre di due bar tematici: il Bosco delle Fate e il Passaggio del Tempo. Il complesso impiega circa 40 persone e affitta gli spazi per eventi privati e riprese.

Dispone inoltre di tecnologia interattiva e di 28 sale a tema distribuite su 1.800 metri quadrati di superficie.

È stata ristrutturata e, dalla sua costituzione nel 1972, ha cercato di inserire ogni anno tra le 10 e le 15 figure nella sua esposizione.